“ANGOSCIATI, TI CERCAVAMO” (Lc 2,48)

“Sua Madre [Maria Santissima] gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» (Lc 2,48).

Ti abbiamo smarrito, Gesù. Abbiamo sentito un vuoto dentro di noi, un terribile vuoto. Ci siamo sentiti svuotati, perduti, disperati. E ti abbiamo cercato. Ti abbiamo cercato affannosamente, camminando “a tentoni” (cfr At 17,27). Ti abbiamo cercato perché sentivamo che solo Tu potevi dare un senso alla nostra vita, solo Tu potevi fare luce sul nostro cammino tenebroso. Solo Tu potevi dirci “parole di vita” (cfr Gv 6,68). Solo Tu potevi riversare a torrenti sul nostro cuore un Amore che scaturisce dall’eternità e che conduce all’eternità. Solo un Amore eterno ci può soddisfare.

Abbiamo cercato il tuo Volto, come l’orante, che grida: “Il tuo Volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo Volto” (Sal 27 [26],8-9). Ti abbiamo cercato lungo le vie polverose della nostra terra, nei sentieri impervi e nei crocicchi delle nostre periferie. Ti abbiamo cercato nel cuore della nostra gente. Ti abbiamo cercato nei Santuari del dolore, perché sappiamo che Tu sei l’Uomo “che ben conosce il patire” (Is 53,3) e sei il Dio che soffre l’inenarrabile Passione per salvare gli uomini. Sapevamo che Tu sei il Dio che “svuotò sé stesso” (Fil 2,7) per colmare il vuoto della nostra vita.

Ti abbiamo cercato perché sentivamo una struggente nostalgia di Te, rimasta impressa nella nostra anima e trasmessa geneticamente sin dall’inizio della storia umana, quando l’uomo ti ha perduto.

Ti abbiamo cercato e ti abbiamo atteso, intenti ad ascoltare il lieve rumore dei tuoi passi.

Ti abbiamo atteso “più che le sentinelle il mattino” (Sal 130 [129],7). Ti abbiamo cercato e atteso nella notte, perché eravamo con la notte nel cuore ma con la speranza nell’anima.

Ti abbiamo cercato perché abbiamo sete di Te. Siamo assetati di verità e di amore, di giustizia e di pace, di gioia e di grazia. E Tu solo puoi dissetare il nostro cuore. Tu hai detto: “Chi berrà dell’acqua che Io gli darò, non avrà più sete in eterno” (Gv 4,14). La sete ci divora perché stiamo attraversando un arido e assolato deserto. E ti abbiamo cercato nel deserto, nella solitudine, nell’aridità.

E finalmente ti abbiamo trovato. Ti abbiamo trovato nel cuore di chi ti cercava, ti abbiamo trovato nelle preghiere di chi ti invocava, ti abbiamo trovato negli occhi puri e trasparenti dei fanciulli, ti abbiamo trovato negli uomini e nelle donne sotto il peso della sofferenza, nelle persone “scartate” dalla nostra società, nelle persone sole, dimenticate, abbandonate. Ti abbiamo trovato in mezzo alle persone vilipese, oltraggiate, disprezzate. Ti abbiamo trovato in una grotta, fra le persone che vivono nella miseria e nello squallore. Ti abbiamo trovato inchiodato in Croce, fra le persone ferite e piagate nel corpo e nello spirito. Ti abbiamo trovato anche fra le persone che ti hanno rifiutato, perché il vuoto della loro anima reclama Te, anche se loro cercano di tacitare questo grido. Ti abbiamo trovato e ti abbiamo riconosciuto “nello spezzare il Pane”, nella condivisione con tutti i nostri fratelli.

Ti abbiamo trovato, ti abbiamo incontrato. La nostra ricerca non è stata vana, ma è una ricerca che non finisce mai. Averti incontrato colma il nostro cuore, ma la tua Presenza si sposta sempre altrove. Se vogliamo incontrarti profondamente, dobbiamo cercarti sempre. Ogni giorno. “Tu sei un Dio misterioso” (Is 45,15). Tu ci sorprendi sempre. La tua Presenza è inesauribile come il tuo Amore. “Chi cerca il Signore lo trova” (cfr Mt 7,7-8) e chi lo trova lo cerca ancora con maggiore fervore.

Infine scopriremo, Signore, che sei Tu a cercare noi. Da sempre. Tu vieni a cercarci nella nostra condizione misera. Vieni a cercarci perché senza di Te siamo perduti. Tu hai detto. “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Lc 19,10).

 Siracusa, 29 novembre 2020
Prima domenica di Avvento

Mons. Giuseppe Greco

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: